Raccontare con lentezza: Gironimo, il podcast di Alvento e Shimano sul Giro d’Italia

Marta Bacigalupo, Marco Cittadini, Filippo Cauz
Dalle ore14:15
Raccontare un evento che, letteralmente, corre veloce, adeguando la narrazione ai fatti del giorno, lasciando guidare le storie. Far sentire il pubblico “presente” a una manifestazione che attraversa l’Italia ma è difficile da catturare. Farlo senza tradire una cifra stilistica molto caratterizzata con un pubblico storico e integrando in questo mix un partner editoriale, Alvento Cycling Magazine, e un brand iconico, Shimano Italia. Questa è la sfida di Gironimo, il podcast “on the road” che racconta i luoghi, le storie e le voci del Giro d’Italia e che, per il secondo anno, pur non rispettando molte best practice canoniche (dura almeno un’ora, non sponsorizza i contenuti, parla di Shimano senza essere una “marchetta”), è il podcast sportivo più ascoltato durante il Giro. Dopo esserne stata ascoltatrice, quest’anno Marta ha fatto parte del progetto. Marta Bacigalupo ci racconta questa esperienza con l’aiuto di uno dei creatori del podcast, Filippo Cauz (Alvento) e con Marco Cittadini, PR, Communication & Sport Marketing Coordinator di Shimano Italy che ha creduto in questa avventura.

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Filippo Cauz

Giornalista

Una volta, da ragazzino, dissi che da grande mi sarebbe piaciuto scrivere e raccontare le corse ciclistiche che ho sempre amato. Ci ho messo più quarant’anni, ma oggi è forse l’unica cosa che posso dire che mi sia riuscita. Nel 2016 ho creato, insieme a Leonardo Piccione, il web-magazine “Bidon. Ciclismo allo stato liquido”, con cui ho pubblicato diversi libri collettivi. Collaboro regolarmente con “Alvento” e altre riviste, realizzo podcast, ogni tanto vado alle corse, ma perlopiù mi si trova su qualche divano, con una birra, ad ascoltare la musica.

Dov’è finito il presente? Eccolo! Era proprio qui davanti!

Marco Cittadini

PR, Communication & Sport Marketing Coordinator Shimano Italia

Studi di economia alle spalle, il Giappone nel destino. Dopo una gavetta di 10 anni come uomo di comunicazione nel mondo dell’intrattenimento di consumo (PlayStation, Sega, Nintendo), sono entrato in Shimano nel 2014, all’arrivo dell’azienda in Italia. Da allora sono responsabile delle PR, della Comunicazione e dello Sport Marketing di Shimano Italia. Dopo 30 anni di skateboard, sono approdato tardi alla bicicletta, con una relazione che si riconosce nella frase scritta all’ingresso della chiesa della Madonna del Ghisallo: “…la bicicletta come strumento di sofferenza e di esaltazione”.

Dov’è finito il presente? Amato, odiato, spesso vituperato… Il presente è l’unica condizione esistenziale possibile, anche se vive compresso tra la retorica del passato e l’imprevedibilità della sua proiezione futura. Sono, perché sono stato e sarò, forse.

Marta Bacigalupo

Manager | Creative Director @ Jakala

Vivo e lavoro tra Genova, Milano e gli Intercity, più o meno in parti eguali. Direttrice Creativa in Jakala, mi dedico a creatività, strategia e comunicazione digitale da 15 anni, in agenzia e nel mondo della cultura. Per diverse industries mi occupo di concept creation, content production, gestione di progetti digital a 360°, advertising campaigns, branding, collaborazioni con talent e influencers, video scripting and authoring, workshop e metodologie di design thinking. Tre i progetti personali: ho intervistato, scritto e fotografato per diverse webzine italiane, per Rolling Stone Italia e WU Magazine. Esploratrice di sistemi culturali, è un’appassionata cultrice della scena scandinava: ha creato e condotto Some Like it Cold, un programma radiofonico di “musica fredda” e di storie. La passione per la musica, il cinema e la letteratura mi portano spesso a collaborare con festival letterari (Festivaletteratura, CaLibro), radio, testate giornalistiche e a coltivare nel quotidiano la passione per lo storytelling.

SEGNI PARTICOLARI DI CORAGGIO: sono stata coraggiosa quando, nella mia prima settimana di stage il mio capo, all’epoca un manager “old style”, mi ha chiesto di accompagnarlo da un cliente, sull’Isola di San Giorgio (VE). Una volta sul vaporetto mi ha detto con serenità che avrei presentato io il pitch perché lui non ne sapeva nulla. Ero in mezzo alla laguna e non potevo scappare. Non mi sono buttata in mare.

 

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